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Piazza del Duomo rappresenta il
cuore della città. I romani
vi si insediarono quando prolungarono
la via Cassia oltre il territorio
fiorentino. Della Pistoia di età
romana, rimane traccia nei numerosi
reperti che sono stati portati alla
luce durante alcuni scavi archeologici.
Nella configurazione della città
romana l'attuale piazza designava
l'incrocio tra le vie principali:
il cardo maximus e il decumanus maximus
che, secondo l'uso, disegnavano un
tessuto urbano regolare. La via Cassia
proseguiva per l'attuale via degli
Orafi e corrispondeva al decumano,
mentre la via Bracciolini segnava
il cardo massimo. In prossimità
di questo incrocio si trovavano il
Foro e una dimora gentilizia di cui
restano alcune tracce in un elegante
pavimento a mosaico.
La piazza ebbe anche una presenza
etrusca come testimoniano i due cippi
ritrovati nelle vicinanze e visibili
nel percorso archeologico dell'antico
palazzo dei Vescovi. Dopo le incursioni
barbariche e l'avvento al potere del
governatore longobardo la piazza perse
il ruolo di punto nevralgico della
vita pubblica e si spostò nella
zona della piazza della Sala dove
era stato costruito il palazzo del
gastaldo.